SAN GIOVANNI I. – 28 GEN – Le indagini, iniziate nel 2017, sono state coordinate dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Cassino, Dott. Luciano D’Emmanuele, ed hanno consentito di formulare a carico dell’ex sindaco Antonio Salvati e di due assessori della precedente Giunta, nonché dell’ex segretario comunale, di San Giovanni Incarico (FR), la fattispecie di concorso in peculato.
Le investigazioni, condotte dai Finanzieri della Tenenza di Arce, sono state rivolte in particolare a verificare la legittimità della stipula, a ridosso delle elezioni amministrative tenutesi nel mese di Giugno del 2017, di n. 105 contratti di lavoro a chiamata, conclusi con persone tutti residenti nel citato Comune, nonostante la legge già sancisse il divieto per la Pubblica Amministrazione di fare ricorso allo strumento del lavoro intermittente o a chiamata.
Le condotte delittuose, secondo le accuse, sono state poste in essere in violazione dei principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza delle procedure di selezione del personale. In particolare, gli indagati si sono appropriati – per la Finanza – di denaro pubblico, prelevato dalle Casse comunali in forza di un “artifizio”, consistito nell’adottare la delibera di Giunta relativa alla stipula dei contratti in assenza dei requisiti previsti dalla legge, al solo fine di ottenere consenso elettorale in occasione delle imminenti elezioni.
Poiché alla tempestività ed alla sollecitudine dimostrata in occasione del pagamento delle somme in favore dei lavoratori si è contrapposta l’“inadempienza” agli obblighi di legge in materia di lavoro e di legislazione sociale, agli indagati sono state contestate anche le violazioni conseguenti alle gravi irregolarità amministrative poste in essere in materia di contribuzione obbligatoria previdenziale ed assistenziale.
Da ultimo, è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti per l’accertamento del danno erariale cagionato dagli amministratori locali e dal pubblico ufficiale, quantificabile allo stato in € 50.153,00.
L’attività della Guardia di Finanza dimostra ancora una volta come salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici vuol dire controllare l’efficace gestione delle risorse.