CASSINO – 20 APR – Il papà del piccolo Gabriel, assassinato giovedì pomeriggio dalla mamma a pochi passi dalla casa di Villa Santa Lucia in cui vivevano, è stato accompagnato in caserma intorno alla mezzanotte scorsa ed al termine dell’interrogatorio è stato dichiarato in stato di fermo per concorso in omicidio. È sospettato di avere partecipato anche lui all’assassinio del bambino.
A Nicola Feroleto, 50 anni, venerdì notte è stato notificato un avviso di garanzia. È stato formalmente indagato ed invitato a nominare un avvocato. Con il quale è iniziato l’interrogatorio.
L’interrogatorio, stando alle indiscrezioni, sarebbe legato alla necessità di verificare alcune dichiarazioni rilasciate dalla compagna Donatella Di Bona nel corso del confronto di Garanzia con il magistrato avvenuto venerdì.
La donna avrebbe fatto dichiarazioni che coinvolgevano il compagno. Da qui la necessità di procedere ad un immediato riscontro.
A notte fonda i carabinieri della Compagnia di Cassino e quelli del Reparto Operativo di Frosinone, procedevano al fermo.
A Nicola Feroleto è stata contestata l’accusa di omicidio del figlio Gabriel di 2 anni in concorso con la madre del piccolo.
Nel pomeriggio Nicola aveva dichiarato a Teleuniverso che al momento del delitto era andato a prendere alcuni farmaci per la compagna che le erano stati prescritti il giorno precedente per alcuni disturbi depressivi. “Se fossi arrivato prima avrei evitato il delitto perché avrei saputo come calmarla”.
Durante un primo interrogatorio Donatella si era assunta ogni responsabilità dicendo di avere ucciso il bambino perché durante una passeggiata aveva iniziato a iuangere dicendo che voleva stare con la nonna. La mamma lo avrebbe ucciso mettendogli una mano sulla bocca e stringendogli il collo.