Le milioni di dosi di vaccino ferme ad Anagni continuano a far parlare di sé. Le polemiche per le forniture a singhiozzo di Astrazeneca all’Unione europea non si placano. In mattinata alcuni tir sono usciti dallo stabilimento ciociaro. ,a per oggi, dice l’Adnkronos, le ispezioni da parte dei Nas nello stabilimento sono sospese. Non sarebbero dunque previsti altri arrivi o partenze di dosi di vaccino in queste ore. I controlli riprenderanno nei prossimi giorni in concomitanza con nuove spedizioni.
Ancora tante troupe davanti alla Catalent di Anagni dopo la notizia dell’ispezione dei Nas e delle milioni di dosi di vaccino trovate. La dirigente dello stabilimento ha rilasciato una intervista a Repubblica, spiegando che da Anagni, dove viene infialato, il vaccino Astrazeneca raggiunge il Belgio, da dove poi viene distribuito: è questo il viaggio del siero anticovid, è questo quello che faranno anche le 29 milioni di dosi che sono state trovate sabato notte dai Nas. Lo aveva già spiegato il presidente Draghi al parlamento: lo ha ribadito in una intervista a Repubblica Barbara Sambuco, general manager della Catalent di Anagni: ” I Nas – ha spiegato – sono arrivati sabato sera. Hanno passato la notte qui. Sono andati via martedì sera” e “non hanno trovato irregolarità. Il vaccino è fermo nei refrigeratori in attesa che siano completati i controlli”. Ma che tipo di controlli: “chimici e di sterilità – precisa la manager – Dobbiamo essere sicuri che le fiale non contengano microrganismi. Ne prendiamo alcune a campione e le lasciamo incubare per almeno 15 giorni. Se a quel punto non si sono formati microbi, siamo sicuri che siano sterili”.
In parallelo però “ci sono anche i controlli di AstraZeneca sulla materia prima, che arriva ad Anagni da vari stabilimenti. Quando arrivano i risultati, AstraZeneca dà il via libera alla catalent con i vaccini che possono lasciare lo stabilimento ciociaro”. La direzione? “Due centri di distribuzione in Belgio”, spiega Sambuco. Da lì partono per la loro destinazione finale.
La manager ha spiegato in ogni caso che tutte le dosi finite nell’occhio del ciclone, sebbene parliamo di numeri imponenti, rappresentano circa due settimane di produzione.