La pandemia ha cambiato anche il modo di delinquere: lo dicono i numeri quelli diffusi dalla polizia di stato in occasione del 169° anniversario della sua fondazione. Numeri che raccontano di una regione, il Lazio, sempre più sicura. Calano infatti i reati denunciati, con qualche eccezione, soprattutto per quanto riguarda gli illeciti consumati attraverso la rete. Ma tornando al bilancio, i numeri dicono che la provincia di Frosinone è la più sicura nel Lazio, segue Rieti, Viterbo, Latina e Roma. Per questo il pontino sia penultimo nella classica regionale in termini di sicurezza, c’è da evidenziare comunque un netto calo dei reati commessi negli ultimi 12 mesi. Cosa ben diversa per Rieti, ad esempio, dove per quanto i numeri la collochino al secondo posto per sicurezza subito dopo la ciociaria, la provincia sabina è l’unica che fa registrare un aumento del numero dei reati commessi.
Ma tornando al basso Lazio, l’ultimo anno ha visto i poliziotti impegnati in nuove sfide oltre a quelle che accompagnano il corpo da 169 anni. Parliamo dei servizi straordinari di controllo del territorio, questo per far fronte alle nuove esigenze di salute e sicurezza dettate dal covid 19. Nell’ottica di un controllo serrato del rispetto delle misure di contenimento della pandemia nella sola provincia ciociara sono stati controllati 27.481 soggetti di cui 802 multati per il mancato rispetto delle misure.
Nello specifico delle tipologie di reato vediamo che se i furti e le rapine hanno subito una diminuzione drastica, anche in virtù del lockdown, sono cresciute in 12 mesi in modo netto le truffe e le frodi informatiche proprio in virtù di un uso più frequente e quotidiano della rete per via del confinamento a casa dei cittadini.
Cresce anche il numero di incendi appiccati così come i tentati omicidi e i casi denunciati di sfruttamento della prostituzione. Ma parliamo di aumenti che non vanno ad intaccare la salubrità della provincia ciociara, ad oggi – dati alla mano – tra le più virtuose d’Italia e la più sicura del Lazio.