Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone mette a segno l’ennesima operazione contro le frodi fiscali nella commercializzazione dei carburanti. L’indagine, denominata “diesel Free tax” ha permesso di sequestrare beni per oltre 40 milioni di euro, denunciare 116 persone, di cui una arrestata, oltre ad accertare fatture false per mezzo miliardo di euro.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Cassino e condotta sul campo dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha preso le mosse da due verifiche fiscali nei confronti di una società con sede a Sora. Da qui, secondo le accuse, è venuta fuori l’organizzazione che commercializzava su tutto il territorio nazionale i carburanti, che poi venivano messi in vendita a prezzi inferiori alla media di mercato, solo grazie all’omesso versamento di Iva ed imposte dirette.
L’organizzazione, secondo i finanzieri, ha visto coinvolti anche elementi contigui al clan camorristico campano dei Formicola, già noti con misure di prevenzione antimafia ed operanti nel napoletano. Tutto è partito dalle fatture: secondo le accuse i fornitori c’erano solo sulla carta, mentre le società filtro attraverso cui passavano le compravendite erano create solo per evadere le imposte. Il risultato finale è che i prodotti arrivavano alla società finale a prezzi inferiori di quelli di vendita. In questo modo anche le società clienti di quella di Sora effettuavano prezzi inferiori perfino al costo di produzione.
Un giro vorticoso che ha permesso di individuare decine di società coinvolte in provincia di Roma, Napoli, Milano, Verona e Latina, accusate di: omessa presentazione delle dichiarazioni, omesso pagamento di iva ed occultamento delle scritture contabili. Sono state 116 le persone denunciate, oltre a 29 aziende. Nella stessa inchiesta, i finanzieri del Colonnello Gallozzi, arrestarono a dicembre 2020 un imprenditore pontino. In totale i ricavi non dichiarati ammontano a circa 300 milioni, le imposte evase a 200 milioni e le fatture false a 500.
I sequestri sono scattati per quattro società aventi sede in provincia di Frosinone e di Napoli e per sei persone, amministratori di diritto e di fatto delle società. Gli immobili ed i terreni sequestrati si trovano nelle province di Frosinone, Napoli, Avellino, Campobasso e Cosenza, oltre ad unto vetture, motociclette, partecipazioni in società, disponibilità finanziarie ed una barca ormeggiata a Torre del Greco. In totale oltre 40 milioni di beni destinati alla confisca.