Le ragazze arrivavano a Latina, sperando di trovare un lavoro e poter mandare soldi ai propri parenti, in Moldavia: poco più che ventenni si ritrovavano invece segregate e costrette a prostituirsi in un appartamento di Terni. È quello che hanno scoperto i carabinieri umbri che hanno arrestato due persone, due cittadini moldavi di 21 e 31 anni. Il primo è stato ammanettato la scorsa settimana, il secondo rintracciato nelle ore scorse a Latina, dove i militari ipotizzano che ci fosse la base logistica. A far scattare l’indagine 504 sono stati alcuni cittadini di Terni, insospettiti dal via vai all’interno di un appartamento del centro della città. Quando i carabinieri hanno effettuato il blitz hanno trovato tre ragazze, che hanno subito chiesto aiuto. Hanno raccontato di non poter uscire e di non poter neanche rifiutare di prostituirsi, perché venivano minacciati i familiari, anche figli piccoli, rimasti nel loro paese.
La ricostruzione dei militari ipotizza il sequestro di persona e lo sfruttamento della prostituzione: le giovani, private del passaporto e dei documenti, venivano costrette a prostituirsi, venti clienti al giorno, tariffe tra 70 e 100 euro per ogni prestazione, soldi che però venivano trattenuti dai due uomini. È questo il quadro accusatorio ricostruito con l’indagine: la prenotazione degli incontri – dicono ancora i carabinieri, avveniva on line tramite dei siti specializzati, i clienti poi arrivavano in via Lungonera e digitavano il codice 504 sul tastierino all’ingresso del condominio, potendo così consumare il rapporto, solo dopo aver pagato. Per quelle donne ora è finito un incubo.
(foto di repertorio)