Se Trento si conferma la città più green d’Italia il basso Lazio continua ad arrancare, anzi peggiora pure.
Lo dice il 28esimo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia. Un rapporto che fotografa le performance ambientali di 105 capoluoghi di provincia nel 2020, quando il COVID aveva di fatto “congelato” gli spostamenti. Frosinone è 78esima, perdendo sei posizioni sulla precedente rilevazione, mentre Latina è ancora più giù al 100esimo posto.
Anche stavolta sono 18 i parametri di cui si tiene conto: dall’uso efficiente del suolo alle polveri sottili nell’aria, alla percentuale di raccolta differenziata, al verde urbano.
In sette degli ultimi dieci posti ci sono città del sud, con l’eccezione di Alessandria. Nel Lazio tra le prime 50 solo Rieti che è 45esima. Roma è 89esima. Viterbo 83esima.
Tra le pecche di Frosinone, anzitutto, le troppe macchine in circolazione rispetto agli abitanti. Il capoluogo ciociaro è ultimo nella graduatoria specifica.bassa anche l’offerta di trasporto pubblico. Male, ma non è una novità, per la concezione di Pm10 nell’aria. Vi è poi tanta, troppa, dispersione idrica.
Frosinone è 34esima per la percentuale di rifiuti differenziati,29esima per i consumi idrici domestici. Per il pre-sidente dei Legambiente Stefano Ceccarelli il rapporto evidenzia come ci siano troppe criticità irrisolte e come la mobilità sostenibile sia al palo. Per l’associazione la strada da percorrere per un deciso miglioramento delle performance ambientali del capoluogo ciociaro è lunga.
Ma se le cose a Frosinone non sono rosee, nel pontino vanno anche peggio
Latina scende sempre di più. Rispetto ad un anno fa perde quattro posizioni. Male per la differenziata. Pochi gli alberi nelle aree pubbliche. Male la depurazione. Dati negativi per la mobilità. Tra le peggiori per l’offerta di trasporto pubblico.
Un ultimo sguardo, infine, alla classifica generale: dopo Trento salgono sul podio Reggio Emilia e Mantova. Le meno green in assoluto sono Catania e Palermo.