False immatricolazioni di ciclomotori d’epoca: conclusa l’indagine della Polizia Stradale con sette persone indagate. E’ questo l’esito dell’operazione “Vintage”, condotta dalla Procura di Frosinone, che ipotizza i reati di falso in atto pubblico e certificazioni amministrative. L’indagine partì a seguito di una comunicazione inviata dalla Motorizzazione di Frosinone alla Polizia Stradale, con cui venivano segnalate immatricolazioni sospette di ciclomotori d’epoca.
A seguito degli accertamenti da parte degli uomini del dottor Stefano Macarra, è emerso il sistema che secondo le accuse permetteva le immatricolazioni. Per gli inquirenti la procedura che traeva in inganno i tecnici della Motorizzazione consisteva nella realizzazione dei falsi certificati, apparentemente rilasciati dalla Piaggio e riportanti i dati del ciclomotore. Quei documenti che sarebbero dovuti essere tutti risalenti agli anni ’70, in realtà erano dei falsi che venivano appositamente trattati con prodotti chimici, per sembrare realmente invecchiati nel tempo.
Nella maggior parte dei casi si trattava di ciclomotori i cui documenti originali erano stati persi, o perché abbandonati in garage e cantine, o perché acquisiti senza targa in eventi fieristici. L’escamotage permetteva l’immatricolazione senza dover passare per i collaudi finalizzati all’accertamento dei requisiti per la sicurezza stradale.
All’operazione, oltre agli agenti della sezione del capoluogo, hanno operato anche quelli del distaccamento di Sora e delle sottosezioni A1 di Cassino e Frosinone. Sono state eseguite diverse perquisizioni di officine e club di appassionati, con undici ciclomotori, dodici falsi certificati ed una targa contraffatta sequestrati dalla Polizia Stradale.