3731 soldati che in Italia non fecero più ritorno, vittime del conflitto armato tra l’allora regno d’Italia e l’Impero d’Etiopia tra il 1935 ed il 36. Giovani, giovanissimi, chiamati a raggiungere il contingente italiano in Africa. Tra questi c’era Cesidio Socci, originario di Settefrati, trasferito alla Legione Carabinieri di Torino e successivamente assegnato alla Compagnia Interna Carabinieri di Addis Abeba. Lì prestò servizio fino al 26 ottobre 1936, giorno in cui perse la vita in combattimento.
Il nome del 26enne oggi riecheggia nella sua valle. La caserma di Atina da oggi porta il nome del Carabinieri Cesidio Socci
Autorità civili , militari, religiose, presente anche la signora Simona Socci, pronipote di Cesidio, madrina dell’evento in cui sono stati coinvolti anche i più giovani affinchè imparino, sul campo, a costruire la pace.