Quello di martedì a Sora è stato il secondo infortunio mortale sul lavoro del nuovo anno in provincia di Frosinone. Un territorio che, secondo le stime dell’osservatorio Vega, nel 2021 è stato quello nel Lazio con la seconda incidenza più alta in tutta la Regione, al primo posto c’è Rieti. La Ciociaria si trova al 32esimo posto, con un’incidenza superiore rispetto a quella della media nazionale.
In provincia di Frosinone nel 2021 sono stati nove gli infortuni mortali, cinque in più rispetto a Rieti che ne ha contati quattro. Il capoluogo della sabina ha però una massa di occupati di oltre due terzi in meno, pari a circa 50 mila e quindi con un tasso più alto della Ciociaria che conta 161 mila occupati totali. L’incidenza media italiana è pari a 42,5 infortuni mortali su un milione di lavoratori, in Ciociaria il tasso è pari a 55,9. Latina, che conta quasi 210 mila occupati, ha fatto registrare più morti sul lavoro della Ciociaria, in totale undici, ma con un tasso minore al 52,5.
Il dato di Roma abbassa la media del Lazio che, nella classifica stilata da Vega, si trova in zona gialla. I casi totali di morti sul lavoro infatti si attestano ad 85 in un anno, uno ogni quattro giorni circa, ma il numero di occupati pari a circa 2 milioni e trecentomila fa piazzare la nostra regione al 15esimo posto, con una incidenza di 36,3 casi di decessi sul luogo di lavoro ogni milione di occupati. Il Lazio, su scala nazionale, rappresenta l’8,7% delle vittime totali.
“Il 2021 si chiude con un tragico bilancio per le morti sul lavoro. Sono 1221 le vittime. E, purtroppo, siamo consapevoli come in questo drammatico bilancio restino fuori molti altri decessi. Quelli che appartengono all’economia sommersa e tutti i lavoratori che non sono assicurati Inail. Ma, come teniamo sempre a precisare, i numeri non definiscono l’emergenza nel Paese. È infatti l’indice di incidenza della mortalità a descrivere correttamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione”. Queste le parole di Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio Vega.