Preghiera per la pace del vescovo di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo Gerardo Antonazzo
Cari amici,
viviamo ore terribili segnate dall’angoscia di una nuova guerra che si sta combattendo in terra Ucraina. Ha dichiarato Papa Francesco: “Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici” (23 febbraio 2022). Il nostro territorio ha subito in modo drammatico la tragedia terribile della Seconda guerra mondiale. Mentre facciamo memoria della grave distruzione che tale evento bellico ha provocato nelle nostre comunità, non possiamo restare inermi davanti ad un ulteriore devastante conflitto. La pace è un bene universale, e tutti ne siamo costruttori. L’odio può essere disarmato solo dal dialogo e dalla riconciliazione fraterna. Vogliamo rispondere alla follia della guerra con la follia della preghiera. Invochiamo la potenza dell’amore di Dio “che stronca le guerre” e fa rifiorire il perdono. Per questo invito tutte le comunità a intensificare in ogni modo la preghiera per la pace in Ucraina e in ogni parte del mondo dove si continua a combattere e a morire. Rivolgo un accorato appello alle Istituzioni civili, alle Organizzazioni di volontariato laico e cattolico, alle Comunità cristiane, ad esprimere segni e gesti di solidarietà, vicinanza e fraternità alle sorelle e ai fratelli ucraini che vivono sul territorio diocesano. Accogliamo tutti l’invito del Papa: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace”.
Invochiamo la Madonna di Fatima perché con l’amore del suo Cuore Immacolato interceda presso il suo Figlio Gesù, “Principe della Pace”, e preservi l’umanità dall’abisso della sofferenza e della catastrofe umanitaria.