E’ iniziata oggi al Tribunale di Frosinone la requisitoria dei due procuratori nel processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. In aula gli imputati, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, oltre alla mamma della vittima, Lucia Monteiro. “Il fatto ètanto brutto quanto semplice, avvenuto in 50 secondi di confusione. Una aggressione becera e selvaggia – ha detto il pm Francesco Brando – posta in essere da quattro persone ai danni di un ragazzo di 21 anni”.
Degli imputati ha detto: “Parliamo di soggetti al centro in passato divicissitudini processuali, conosciuti come pericolosi e perché praticano Mma, il più violento tra gli sport di contatto che richiede una certa accortezza da chi lo pratica e conosce le conseguenze dei colpi – ha aggiunto il sostituto procuratore – La prestanza fisica, la preparazione atletica acquisita vengono utilizzate come arma per imporsi e prevaricare sugli altri soggetti coi quali entravano in contatto per annientare il contendente e metterlo in una condizione di impossibilità di reagire, senza pensare alle conseguente dei colpi e indifferenti alla minorata difesa della vittima”. E sottolinea: “Questa abilità era un’arma. La morte di Willy è una tragedia, quello
che è successo a lui poteva succedere a chiunque altro si fosse
trovato a contatto con quei soggetti. Chiunque altro sarebbe potuto morire al posto di Willy o insieme a Willy. Anche Samuele Cenciarelli – aggiunge il pm Brando – venne colpito con un calcio alla gola, ‘rimasto senza fiato’, come detto da un testimone. I calci vengono dati intenzionalmente a parti sensibili del corpo. Colpi tecnici, violentissimi, dati per provocare conseguenze gravissime”.
Willy è morto per la follia lucida degli imputati. Per la follia del branco”. Lo ha detto al termine della sua lunga requisitoria il pubblico ministero Francesco Brando nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone dove è in corso una nuova udienza del processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. “Marco Bianchi mente sapendo di mentire – ha aggiunto il magistrato –
Così Mario Pincarelli, l’unico che si è sottratto all’esame. Fa tre
dichiarazioni, quando viene arrestato, quando l’accusa diventa
omicidio colposo e quando è venuto qui (in aula, ndr) a fare
dichiarazioni in dibattimento. Ci dice che tutto è partito da uno schiaffo dato da Belleggia a un ragazzino, che i Bianchi arrivano, mettono pace e lo riportano a casa. Dice di essere inciampato su Willy. Ma un filmato di una telecamera di video sorveglianza smentisce la sua ricostruzione. Willy è morto per l’azione sinergica di più soggetti, sopraffatto dai 4 imputati che lo hanno picchiato selvaggiamente con colpi micidiali, lui con le braccia scese, dicono i testimoni, non tentava nemmeno di reagire, preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra, da solo per 50 eterni secondi prima di morire