Testimonianze, accertamenti, telecamere: grazie a tutto questo i carabinieri della compagnia di Colleferro sono arrivati ad identificare il presunto autore dell’incendio doloso che sabato ha distrutto tre auto parcheggiate in Largo Biagio della Rosa. Si tratta di un 30enne di Roma che avrebbe agito spinto da motivi passionali.
L’incendio ha interessato due fiat panda ed una Alfa mito che erano parcheggiate vicine, ma gli inquirenti sostengono che l’obiettivo fosse l’alfa, con le fiamme che poi hanno però distrutto anche le due auto vicine. Il rogo ha creato il panico nella zona, ma ancora prima che arrivassero i vigili del fuoco alcuni cittadini sono intervenuti per domare l’incendio. Provvidenziale la presenza sul posto di un carabiniere del nucleo operativo di colleferro, libero dal servizio, che, utilizzando un idrante di un’attività vicina, ha spento le fiamme in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso. È rimasto anche intossicato per aver respirato quel fumo. Sono poi intervenuti carabinieri, polizia municipale e Vigili del Fuoco.
Sul caso hanno indagato i militari del nucleo operativo di Colleferro, con il supporto delle stazioni di Artena, Gavignano e Valmontone, coordinati dal comandate De Lisa: i sospetti di sono subito concentrati sul 30enne di Roma. L’auto presa di mira appartiene infatti al compagno della sua ex convivente e, per gli inquirenti, il romano avrebbe agito perché non si era rassegnato alla fine della relazione. I testimoni nella ricostruzione hanno fornito elementi importanti, supportati anche dalle immagini delle telecamere della zona che hanno immortalato l’auto del fermato a Colleferro in un orario compatibile e anche nei pressi del luogo dell’incendio. Il pubblico ministero ha quindi disposto il fermo del giovane che è stato portato in carcere a Velletri in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip: in quell’occasione potrà dare la sua versione dei fatti e difendersi dalle accuse che gli vengono mosse.