I sindacati hanno fatto un’altra mossa: stavolta chiedono l’intervento della prefettura. La vicenda è sempre quella della Reno de Medici di Villa Santa Lucia e dello stop alla fabbrica dovuto al depuratore del Cosilam nel quale l’azienda non può più scaricare nelle modalità adottate sinora. La conseguenza è la cassa integrazione per gli operai, con un muro contro muro, almeno finora, tra vertici aziendali e amministratore giudiziario che gestisce gli impianti AeA dopo l’inchiesta della procura: in realtà dei segnali di apertura, dopo le proteste dei sindacati, ci sono stati, con la disponibilità, da parte del dottor Barillaro, il commissario, e dell’azienda, di sedersi intorno allo stesso tavolo per trovare una soluzione, insieme alle organizzazioni sindacali.
Queste ultime però chiedono al prefetto, il Dottor Liguori, di attivare lui stesso un tavolo istituzionale, al quale chiedono che partecipi anche un rappresentante della regione. Il motivo è semplice: nella vertenza è rilevante la validità dell’Aia rilasciata proprio dell’ente regionale.
La Slc Cgil, la Fistel Cisl, la Uilcom si appellano al prefetto sottolineando anche l’urgenza del suo intervento, considerando che i circa 300 lavoratori, tra diretti ed indiretti, sono in cassa integrazione con stipendi di conseguenza ridotti.
In questo tavolo dovrebbe essere stilato un crono programma di interventi che l’azienda deve realizzare per adeguarsi ai parametri tabellari richiesti: lavori indispensabili per conferire le acque reflue delle lavorazione nel depuratore. I sindacati restano in attesa.