La Ciociaria è il territorio del Lazio con il reddito medio più basso: poco più di 18mila euro.
È questo il dato che emerge dal dossier che la Uil del Lazio e l’Istituto di ricerca Eures hanno realizzato per monitorare la condizione delle disuguaglianze e delle povertà nella regione.
Realizzato grazie all’elaborazione delle dichiarazioni dei redditi del 2021 delle cittadine e dei cittadini del Lazio, il focus è un impietoso resoconto dello scarso stato di salute della Ciociaria. “I numeri non lasciano dubbi – spiega Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – A fronte di un imponibile medio regionale pari a 23.442 euro, quello delle lavoratrici e dei lavoratori romani è di 25.191 euro. Questo significa – osserva ancora la Tarquini – che la Provincia di Frosinone ha un saldo negativo medio di oltre 5 mila euro annui rispetto al resto della regione e di oltre 7mila euro annui rispetto ai cittadini romani.
In Ciociaria, nel 2021, il 46,7 per cento ha avuto redditi inferiori a 15mila euro. Soltanto il 2,4 per cento ha dichiarato somme superiori a 55mila euro, e questa è la percentuale più bassa tra tutte le province laziali. Nella classifica dei Comuni con reddito medio più basso, gli ultimi cinque posti sono occupati da Picinisco e Vitorchiano (con una media di 12mila euro), San Biagio Saracinisco (11mila euro). Mentre a Casalattico il reddito scende a poco più di 10mila euro e crolla a 9.890 euro a Terelle.
Stante questo quadro – rimarca la Uil – non stupisce che i percettori del reddito di cittadinanza siano saliti a oltre 33mila, mentre erano stati 31mila nel 2020 e quasi 24mila nel 2019. Anche le ore di Cassa integrazione concesse dall’Inps a lavoratrici e lavoratori di Frosinone e provincia fanno rabbrividire: quasi nove milioni nei primi dieci mesi del 2022, cifra che colloca il territorio al secondo posto dopo Roma e la sua provincia.