Nel Lazio il panorama criminale appare particolarmente composito, registrandosi la contestuale presenza di tutte le tradizionali matrici mafiose e di locali formazioni criminali, ad alcune delle quali è stato anche riconosciuto il requisito della mafiosità. Inizia così la relazione semestrale della direzione investigativa antimafia in riferimento al primo semestre 2022.
Ed è qui – dice la dia – che le organizzazioni mafiose si sono specializzate in operazioni di riciclaggio sempre più complesse e sofisticate grazie anche gli stretti rapporti di collaborazione costruiti con professionisti e imprenditori compiacenti.
Andando a vedere lo scorporato provinciale la relazione inquadra la provincia di Latina come un territorio di coabitazione di diverse organizzazioni criminali
MOCCIA , CASALESI, BARDELLINO, MALLARDO, GAGLIARDI-FRAGNOLI, RICCI, DI LAURO, POLVERINO e LO RUSSO, nonché di cosche di ‘ndrangheta come i TRIPODO-ROMEO, LA ROSA, BELLOCCO, ALVARO e COMMISSO, che si affiancano alle mafie autoctone creando talvolta un complesso reticolo di formazioni e dinamiche criminali.
Non a caso, ad esempio, nel gennaio 2021 la Corte d’Appello aveva riconosciuto “l’identità mafiosa” del gruppo DI SILVIO capace di esprimere un condizionamento sociale al territorio.
Una connotazione riconosciuta anche ad altri gruppi, come i TRAVALI e i CIARELLI, dediti all’usura e alle estorsioni, nonché al narcotraffico che resta la più redditizia attività illecita per le consorterie presenti.
Nel territorio di Frosinone, la contiguità territoriale con le province campane ha favorito tra le presenze mafiose soprattutto la camorra, con particolare riferimento alle storiche presenze del clan VENOSA ed alle proiezioni del clan dei CASALESI e del clan MALLARDO.
Anche in questo territorio il traffico di stupefacenti continua a rappresentare la più importante attività per la criminalità organizzata, seguita da usura, estorsioni e riciclaggio realizzato anche nell’ambito del settore dei giochi e delle scommesse illegali
Anche Cassino e i territori limitrofi risentono dell’incidenza della criminalità organizzata e, in particolare, dei sodalizi della provincia di Caserta che hanno esteso a queste zone il loro processo di insediamento, infiltrazione e radicamento nel tessuto socio-economico.
L’attenzione delle organizzazioni criminali per la bassa Ciociaria è stata favorita anche dalla circostanza che diversi latitanti nel corso del tempo hanno cercato rifugio in questi luoghi, come dimostrano gli arresti avvenuti nel tempo di esponenti di spicco legati ai clan AMATOPAGANO, POLVERINO e ai CASALESI.