Sono tanti , troppi i fatti di cronaca nera che si consumano nel buio e nel degrado di capannoni abbandonati, siti industriali dismessi, luoghi dimenticati e diventati negli anni ricoveri di fortuna di clochard o per delinquenti che li consumano attività di spaccio o ricettazione.
Per questo Cgil Cisl e Uil Latina chiedono un incontro con il Prefetto Maurizio Falco e al Consorzio Industriale del Lazio, all’indomani dell’ennesima violenza consumatasi sul territorio pontino questa volta ai danni di una 16enne. Il suo aguzzino è stato individuato dalla squadra mobile ai confini tra Latina e Sermoneta in località Pontenuovo in una fabbrica abbandonata dove aveva trovato ricovero.
Le sigle sindacali chiedono una ricognizione approfondita per verificare il numero dei siti industriali dismessi del territorio, e ragionare insieme per riqualificarli.
“Non è nostra intenzione sostituirci alle forze dell’ordine per fare luce su quanto accade in queste strutture abbandonate e sui rischi connessi per la popolazione – proseguono i sindacalisti – Ciò che vogliamo invece evidenziare è che non esiste soltanto la ex Pozzi Ginori, la Svar o la Slm, perché la provincia di Latina è piena di siti e aree industriali dismesse, spesso vere e proprie bombe ecologiche, da Aprilia fino al Garigliano. E tutte queste aree potrebbero essere funzionali, se recuperate, alla riqualificazione industriale del nostro territorio anche in chiave green.”
Quello che i segretari Massafra, Cecere e Garullo propongono è di avviare un processo insieme alle istituzioni per costruire insieme un percorso di ampio respiro in grado di coniugare riqualificazione, rilancio e sicurezza delle aree industriali dismesse. Da qui l’idea di assegnare i siti dismessi, anche a costo zero per i nuovi investimenti, ma affinchè diventi realtà serve una concertazione con il Consorzio Industriale.