Considerato il perno dell’intera inchiesta del Tribunale di Perugia culminata con l’arresto il 20 aprile scorso del Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota di suoi consulenti di fiducia, Silvano Ferraro e (ai domiciliari) Stefania Vitto, l’imprenditore Fabrizio Coscione ha ottenuto di nuovo la piena disponibilità delle sue società finite nel passato nel mirino della Procura pontina per una presunta evasione fiscale. Lo rivela lo stesso imprenditore che conferma come il sequestro disposto il 14 marzo 2023 dalla dottoressa Castriota sia stato interamente revocato dal presidente del Tribunale di Latina Gianluca Soana il 26 aprile scorso. Il Gip aveva motivato il sequestro con l’obiettivo di allontanare Coscione “da interferenze nella gestione delle proprie società” nominando custodi di fiducia i dottori Stefano Evangelista e Silvano Ferraro. Secondo Coscione a quest’ultimi il Gip Castriota avrebbe liquidato ed erogato “compensi a carico delle società nel periodo da giugno 2021 ad aprile 2023 per 650mila euro in aggiunta ad ulteriori compensi annui pari ad 300 mila euro, autorizzati questa volta a favore dell’amministratore unico delle stesse società Stefano Schifone e Stefania Vitto”. L’imprenditore Fabrizio Coscione ha altresì reso noto che l’8 aprile 2022 aveva depositato un’altra denuncia querela “nei confronti di alcuni componenti della citata amministrazione giudiziaria per gravi fatti inerenti l’esercizio delle proprie funzioni e comprovati da incontestabili fonti di prova, per i quali pende a Latina procedimento penale ancora in fase di indagini.