Lunedì la chiara presa di posizione del presidente della regione Lazio: Francesco Rocca ha deciso che il gay pride 2023 che si svolgerà sabato a Roma non avrà il patrocinio della regione.
La posizione è chiara , spiega : “contro l’utero in affitto e la possibilità di accostare la Regione Lazio a quella pratica”.
Una posizione che ha innescato immediatamente reazioni, a partire dal portavoce del Pride che ha dichiarato di non togliere il logo istituzionale dalla comunicazione dell’evento nonostante la revoca del patrocinio dalla Regione Lazio.
”Non manderò i carabinieri a togliere il logo dal sito, facessero come credono.” Ha replicato Rocca. Che parla di una occasione persa di dialogo che invece poteva avviarsi in maniera costruttiva sui diritti civili, in maniera de ideologizzata”
Nonostante le spiegazioni fornite dal numero uno della Regione continuano le reazioni: Sara Battisti consigliera regionale Pd sulla sua pagina fb scrive: “Noi invece ci saremo”. E spiega “È un fatto molto grave soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta.” Parla di un “ messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali.”
A questa posizione fa eco il MOVIMENTO POP Lazio: “La revoca del patrocinio al Roma Pride è un altro tassello della battaglia delle destre contro i diritti civili.”
Per questo, con ancora più convinzione, sfileremo anche noi sabato per le vie della Capitale”.
E poi l’invito corale delle posizioni regionali ad invadere Roma con colori, allegria e amore , in una parata che vuole difendere il diritto personale di essere cio che si vuole essere, nel costante rispetto di ciascuno.