Piccoli imprenditori e padri di famiglia bisognosi di liquidità, anche ciociari e pontini, truffati, specie nel periodo legato all’emergenza Covid.
È quanto contestato dalla Guardia di Finanza di Faenza nei confronti di un 50enne di Ravenna. L’uomo è accusato di aver raggirato più di 500 persone in quasi trenta città italiane proponendo falsi finanziamenti.
Il ravennate – stando alle ipotesi – si sarebbe presentato come rappresentante o presidente di organismi vari, creati appositamente, la cui denominazione poteva facilmente confondersi con quella di note associazioni di categoria, millantando anche frequentazioni con politici di primo piano. Ottenuta la fiducia dei suoi interlocutori, avrebbe loro proposto finanziamenti a fondo perduto o comunque agevolati, erogati dall’Unione europea a favore di piccole e medie imprese nonché di privati, previo versamento anticipato di un corrispettivo compreso tra i 600 e i 1.200 euro per ogni richiesta, come compenso per l’attività di consulenza da lui prestata nell’istruttoria delle relative pratiche, in realtà mai avviate. Cosi facendo – secondo le accuse – si è intascato 650 mila euro.
Per fornire una parvenza di regolarità e credibilità all’operazione avrebbe fatto sottoscrivere ai malcapitati – dice l’accusa – perfino un formale atto di “conferimento di incarico di consulenza” a suo dire necessario per avviare la pratica: quando le persone cominciavano a lamentarsi per il mancato accredito delle somme richieste avrebbe perfino fatto loro recapitare false comunicazioni da parte di fantomatici Organismi dell’Unione Europea, con tanto di loghi ufficiali abilmente riprodotti, attestanti l’accoglimento delle istanze e la prossima erogazione delle somme richieste.
In molti casi, poi, utilizzando un’utenza telefonica croata inviava messaggi che poi mostrava o inoltrava alle vittime per indurle ulteriormente in errore circa la buona riuscita delle operazioni finanziarie. Sulla base di tale documentazione, in alcuni casi gli interessati hanno anche acquistato beni e fatto investimenti con rateizzazioni per le quali sono risultati inadempienti non avendo mai ricevuto le somme sperate e subendo, quindi, ulteriori danni patrimoniali.