Sabato mattina le fiamme: ad andare a fuoco i rifiuti all’interno dell’area di stoccaggio di 20000 mq che si trova a Ciampino con nubi di fumo visibili dai castelli romani e dalla ciociaria.
A distanza di oltre 24 ore i vigili del fuoco procedevano ancora alla bonifica dell’area da dove si alzava ancora del fumo da alcuni piccolo focolai.
Intanto l’agenzia regionale per la protezione ambientale si è mossa con i campionamenti per verificare lo stato di salute del suolo e dell’aria.
La stazione della rete fissa di monitoraggio più vicina all’impianto è quella denominata “Ciampino” che si trova a circa 1,6 km metri a nord dall’area interessata dall’incendio.
La concentrazione di PM10 del 29 luglio è stata pari a 19 μg/m3, valore ampiamente inferiore al limite giornaliero del PM10 (50 μg/m3) e simile a quello registrato nella giornata di venerdì, dunque prima delle fiamme.
La centralina di Cinecittà , che si trova a circa 9km a nord-ovest dell’incendio, sabato ha rilevato un valore di PM10 di 18 μg/m3, in linea con quello misurato il giorno precedente e non è stata, quindi, interessata dalle polveri generate dall’evento.
In ogni caso , evidenzia l’arpa Lazio, nell’area urbana del Comune di Roma in nessuna stazione si sono registrati superamenti del valore limite di PM10.
L’ARPA Lazio sabato ha proceduto ad installare anche due campionatori ad alto volume, strumenti necessari per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine: il primo a breve distanza dall’area interessata dall’incendio ed il secondo ad alcune centinaia di metri in direzione dei Castelli romani.
Nella giornata di domenica è stato ritirato il primo campione ed è stato trasferito presso il laboratorio per essere analizzato. I risultati saranno diffusi nelle prossime ore.
Intanto quelli forniti dalle centraline già esistenti hanno fornito ampie rassicurazioni alla cittadinanza.