Continua a diminuire il numero degli artigiani presenti in Italia. Dal 2012 sono scesi di quasi 325 mila unità (-17,4 per cento) e in questi ultimi 10 anni solo nel 2021 la platea complessiva è aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente. Lo dice l’analisi effettuata dalla Cgia di Mestre.
Dai dati emerge che i giovani sono sempre meno interessati a lavorare in questo settore, ma anche chi ha esercitato la professione per tanti anni e non ha ancora raggiunto l’età per la pensione, spesso preferisce chiudere la partite Iva e continuare a rimanere nel mercato del lavoro come dipendente.
Nel Lazio, nel confronto tra gli ultimi dieci anni ,2012-2022, si sono persi poco più di 15mila imprenditori, pari al -12,9 per cento. Analizzando l’andamento delle singole province a Frosinone ci sono 1910 artigiani in meno. Il calo in dieci anni è stato del 15,9 per cento. Latina ne ha persi 1862. In percentuale la discesa e’ stata del 14,9 per cento. In termini assoluti Roma in dieci hanno ha visto scomparire quasi 9 mila artigiani. In percentuale la Capitale segna un – 11, 1 per cento.
Anche a a Viterbo si sono perse quasi 2 mila unita’. Il calo è stato del 18 per cento. A Rieti sono 870 gli artigiani in meno in dieci anni:-17 per cento.
Nell’ultimo decennio sono state Vercelli e Teramo le province che, entrambe con il -27,2 per cento, hanno registrato la variazione negativa più elevata d’Italia. Le realtà che, invece, hanno subito le flessioni più contenute sono state Trieste con il -3,2, Napoli con il -2,7 e, infine, Bolzano con il -2,3 per cento