Un pellegrinaggio laico partito dalle stanze del tribunale di Cassino e fino all’isola di Ventotene.
Quello fatto dal Procuratore Luciano D’Emmanuele insieme ad alcuni magistrati della procura della repubblica di Cassino e al presidente della sezione penali e del tribunale , accolti dal sindaco che li ha condotti alla caserma Francesco Nuziale della guardia di finanza , la stazione carabinieri e l’ufficio marittimo della capitaneria di porto.
Il Procuratore ha voluto portare su un luogo assai significativo per la storia Nazionale e dell’Europa i giovani magistrati a lui affidati, affinchè percepiscano con contatto diretto la realtà storica nella quale sono maturati i principi costituzionali che fanno parte del bagaglio professionale di ogni magistrato.
Procura e Tribunale dunque hanno voluto calcare quei passi già solcati da chi in modo essenziale contribuì alla costruzione dell’Italia repubblicana.
Davanti alla lapide in memoria di Giuseppe Di Vittorio, è stato ricordato che sull’isola di Ventotene dagli anni ’30 e fino agli anni ’40, si sono sviluppati nella clandestinità i germi delle idee costituzionali recepite e divenute norme nel lavoro dell’assemblea costituente .
Un pensiero poi è stato rivolto a Eugenio Colorni – morto a Roma il 30 maggio del 44 a 35 anni, 4 giorni prima della liberazione della capitale dagli alleati che nella sua tipografia di monte mario in una città, Roma, occupata dai nazisti, fece stampare 500 copie del manifesto di Ventotene, documento per la promozione dell’unità europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nel 1941 durante il periodo di confino presso l’isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione.
L’incontro si è concluso con l’auspicio rivolto ai giovani magistrati di ancorare il proprio lavoro alle origini della costituente