Perquisizioni anche in provincia di Latina. L’operazione dei finanzieri della compagnia di Montecatini ha toccato il pontino. A finire nei guai un imprenditore di Pistoia, arrestato e posto ai domiciliari.
Le ipotesi di reato sono quelle emissione di fatture false e infedele dichiarazione, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti.
Due perquisizioni sono state effettuate a San Felice Circeo e Sperlonga. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati 28 rapporti finanziari, 30 immobili (10 appartamenti, 2 autorimesse, 1 locale commerciale e 17 terreni agricoli), per circa 4 milioni di euro.
Sequestrate, anche 2 aziende, con sede a Pistoia e Roma, attive nei settori del commercio all’ingrosso di telefoni cellulari e dell’ospitalità turistica, nelle quali il principale indagato – un imprenditore quarantasettenne – secondo le accuse avrebbe autoriciclato consistenti proventi illeciti.
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pistoia, hanno tratto spunto dalla ricostruzione delle vicende che avevano condotto al fallimento di un’impresa della provincia di Pistoia, operante nel commercio di prodotti di elettronica.
Secondo le ipotesi quella società e, nel tempo, anche altre, tutte tra loro concatenate ed operanti nel medesimo settore, erano state strumentalmente utilizzate per commettere plurimi illeciti di natura tributaria ed economico-finanziaria.
Il sistema di frode si basava sull’acquisto di ingenti quantitativi di smartphones ed altri apparecchi di elettronica di consumo, presso ignari operatori commerciali di altri Paesi dell’Unione Europea (quindi, senza addebito dell’I.V.A., come previsto dalla normativa sugli acquisti intracomunitari), da parte di società prive di reale capacità operativa.
Le merci erano oggetto di successivi passaggi commerciali simulati, per poi giungere al consumatore finale, al quale veniva addebitata un’imposta dovuta che nessuna delle imprese coinvolte avrebbe poi versato all’Erario