Segni particolari: giovane, bello, e con qualche difetto da li-mare. Il Frosinone dopo undici giornate ha messo in mostra otti-mo calcio, idee, e – come ripete da luglio Di Francesco, la ca-pacità di divertirsi, sempre. Grazie, anche e soprattutto, alla forza della gioventù.
Nel Frosinone che è tornato a vincere, dopo due turni, con l’Empoli, emerge subito un dato. Otto i giocatori in campo dal primo minuto nati dopo il 2000. Turati, Reinier, Okoli, Cuni, Soulè, Monterisi, Barrenechea, Ibrahimovich, che di anni non ne ha nemmeno 18.
Tanta qualità, tante giocate, che hanno mandato in visibilio il pubblico dello Stipe. In casa i ciociari volano.
Su 15 punti totali 13, in sei gare, sono stati presi tra le mura amiche. I canarini hanno lo stesso cammino interno di In-ter, Roma, Bologna e Juventus. La media punti è di 2,17.
Altro dato: in questo Frosinone segnano in tanti. Sono già 11 i marcatori diversi: da Soulè, 5 reti per lui, a Cuni e Ibrahi-movic che con l’Empoli hanno realizzato i primi gol in campiona-to.
Se i ciociari in casa vanno di corsa, lo stesso non si può dire lontano dallo Stirpe.
Su cinque gare sono arrivati solo 2 punti: la media è di 0,40 a gara. Domenica si andrà a San Siro contro la capolista Inter.U n compito non certo facile per la truppa di Di Francesco che – va detto – paura ha dimostrato di non averne con nessuno.
Questa squadra sta crescendo: lo deve fare anche nei momenti caldi concitati delle gare, tenendo botta lì dietro.
Se con il Cagliari, dopo lo zero a tre, la squadra ha avuto un blackout clamoroso, con l’Empoli si è rischiato nel finale di compromettere una gara per lunghi tratti dominata. Ecco la capacità di gestire, o meglio di tenere sempre la concentrazione al massimo, è uno di quegli aspetti che va migliorato.
Una concentrazione che al Meazza non potrà di certo mancare per 90 minuti e oltre. Una gara, alla “Scala del calcio”, nella quale la meglio gioventù giallazzurra vorrà mettersi in mostra ancora una volta.