Cala l’export delle province di Frosinone e Latina: il saldo ne-gativo si attesta al -16,7 per cento.
In flessione il segmento farmaceutico. Lo dice l’analisi della Camera di Commercio di Frosinone e Latina. Il focus è sui mercati internazionali nel I semestre 2023.
Sui dati, sia locali che nazionali, pesa il rallentamento degli scambi internazionali e anche le perfomance recessive del-la Germania, primo partner commerciale dell’Italia.
Complessivamente nel Lazio, con oltre 14,7 miliardi di ven-dite sui mercati internazionali, il calo delle vendite all’este-ro si attesta al -9,3% rispetto al +15,2% precedente.
Considerando le province di Latina e Frosinone, che rappre-sentano circa la metà dell’export laziale ed il 36% dei flussi in entrata, il valore delle esportazioni sfiora i 7,2 miliardi di euro, per una decrescita del 16,7% (a fronte del +17,6% re-ferto al I semestre 2022).
Per la provincia di Frosinone la flessione delle destina-zioni europee riguarda Paesi Bassi e Germania: il calo è deter-minato per la gran parte dal segmento farmaceutico. Anche le de-stinazioni americane registrano un brusco ridimensionamento de-terminato per la gran parte dall’industria dei mezzi di traspor-to. In calo anche nel pontino il segmento farmaceutico, soprat-tutto per le esportazioni verso il Belgio, il principale mercato di sbocco.
Nonostante la flessione significativa del segmento farma-ceutico, entrambe le province si confermano, comunque, tra le prime cinque realtà territoriali nella graduatoria provinciale, rappresentando rispettivamente l’11,4% e l’8,3% del totale delle esportazioni italiane.
Per il presidente Giovanni Acampora «in un quadro di forti rallentamenti degli scambi internazionali il Made in Italy ri-mane il punto di forza del nostro Paese e dei nostri territori. I segnali di rallentamento dell’export del farmaceutico e dell’automotive ci richiamano ad una maggiore responsabilità e le partnership su queste filiere già in essere con il mondo as-sociativo, a cui la Camera per il 2024 ha destinato ulteriori importanti risorse economiche che sfiorano i 340.000,00 euro, vanno nella direzione di dare nuove prospettive di sviluppo a beneficio dei territori e dell’intero ecosistema regionale, di cui il basso Lazio è una componente produttiva significativa»