Una doppia inchiesta: una interna della Asl Roma 5, l’altra della Procura di Tivoli. Sono quelle che si occuperanno dell’incendio che nella notte tra venerdì e sabato ha devastato parte dell’ospedale di Tivoli, causando la morte di tre persone.
L’inchiesta della procura di Tivoli parte da una maxi consulenza, che si baserà sul funzionamento dell’impianto antincendio e dei sistemi di sicurezza interni all’ospedale. I magistrati hanno conferito l’incarico al medico legale e al tossicologo per le autopsie sui corpi delle tre vittime. L’ipotesi di reato è quella di omicidio plurimo colposo ed incendio colposo, a carico di ignoti. In mattinata, in procura, si è tenuto un vertice a cui hanno partecipato i Pm, i vigili del fuoco, la squadra mobile ed il commissariato. Contestualmente proseguono le acquisizioni di documenti e l’ascolto di testimoni.
“Non vi è alcun elemento – ha spiegato il procuratore di Tivoli Menditto – per procedere a reati diversi, perché non risulta alcuna volontarietà dei fatti, così come non ci sono elementi per iscrivere persone come indagate”. L’inchiesta della Asl invece è interna e disciplinare. L’obiettivo, ha spiegato il DG Santonocito, è quello di capire se la ditta incaricata ha ritirato i rifiuti e se lo ha fatto nel giorno e nelle ore stabilite.
Una commissione d’inchiesta verrà istituita anche dalla Regione, come ha annunciato il Presidente Rocca, sottolineando come si sia in attesa della relazione di vigili del fuoco e magi-stratura. Un qualcosa che però, ha spiegato Rocca, non si so-vrapporrà al lavoro degli inquirenti. Intanto si cominciano a fare ipotesi sulla riapertura dell’ospedale, ma non sono a breve termine: “La struttura – ha detto ancora Rocca – deve essere dissequestrata e la riapertura, non solo del pronto soccorso, non avverrà prima di tre mesi”. Poi Rocca, che ha parlato di tragedia inimmaginabile, si è detto pronto ad incontrare i pa-renti delle vittime: “Come presidente della Regione – ha conclu-so – ho il dovere di assumermi la responsabilità che non accada mai più”.