12 le vittime sul lavoro nel basso Lazio da gennaio a novembre 2023. 6 in provincia di Frosinone , altrettante nel pontino. Ma in base al numero di lavoratori la ciociaria è 48esima in Italia, 60esima posizione invece per la provincia di Latina che registra un numero di occupati più alto.
Sono i dati di vega engineering di Mestre che fotografa la questione sicurezza e lavoro in questo anno ormai terminato.
Se allarghiamo il nostro sguardo all’intero stivale sono 968 gli infortuni mortali con una diminuzione rispetto al 2022. Ma leggendo con attenzione i numeri, si nota che diminuiscono del 21 per cento le morti in itinere, dunque durante il tragitto da e per il luogo di lavoro mentre aumentano di due unti percentuale i casi mortali sul posto di lavoro.
Nel basso Lazio le 12 vittime non tengono conto degli incidenti mortali durante il viaggio, altrimenti la situazione sarebbe ancora più impietosa.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO DAGLI INFORTUNI E i lavoratori stranieri sono soggetti ad un rischio di infortunio mortale più del doppio rispetto ai colleghi italiani.
SUL PODIO DELL’INSICUREZZA IN ZONA ROSSA, SECONDO LA MAPPATURA DELL’OSSERVATORIO, CI SONO: ABRUZZO, UMBRIA, BASILICATA, MOLISE, PUGLIA E CAMPANIA.
Il Lazio compare in zona bianca con un netto decremento rispetto al 2022
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega pone l’attenzione sui dati relativi ai lavoratori stranieri: una categoria ‘fragile’ , in ragione spesso – dice – di una non adeguata for-mazione sulla sicurezza. La formazione, infatti, rimane sempre uno dei principali fattori per ridurre gli infortuni. E da questa strada bisogna ripartire per invertire la rotta in modo significativo conclude Rossato.