La proprietà della cartiera di Villa Santa Lucia esce allo scoperto e spiega che si è arrivati alla decisione di cessare l’attività dopo la mancata risposta, da parte della Regione Lazio, alla richiesta dell’azienda di continuare l’attività seguendo una prassi consolidata per tutte le cartiere italiane ed europee sulla gestione dei fanghi primari.
La proprietà ha ripercorso le tappe di una vicenda che vede il blocco della produzione da oltre sei mesi ma che si trascina dal febbraio 2020 quando fu disposto il sequestro del depuratore consortile. La Reno de Medici nel 2022 ha quindi avviato una serie di lavori per adeguare il suo ciclo di depurazione.
Poi a novembre 2023 la decisione del Tribunale di Cassino di autorizzare il riavvio del depuratore in “marcia controllata”con alcuni vincoli, tra cui quello di “smaltire come rifiuto tutti i fanghi che saranno prodotti” E quella parola “tutti” fa la differenza.
Per l’azienda e’una condizione tecnicamente impraticabile.
Il riutilizzo dei fanghi, soprattutto quelli cosiddetti “primari”- dice la proprietà – è prassi comune per tutte le cartiere italiane ed europee produttrici di carta per imballaggi a base di fibre riciclate.
Villa Santa Lucia fa la carta utilizzando i fanghi pieni di fibre riciclate, smaltirli “tutti”, come dice il provvedimento, significa – secondo l’azienda – perdere una sua materia prima, aumentare i costi di smaltimento ed i costi di produzione.
Il non utilizzo di questi flussi – continua la proprietà – comprometterebbe la qualità del prodotto stesso e una perdita di efficienza produttiva insostenibile: lo smaltimento degli stessi – osserva la proprietà – causerebbe dunque un aggravio dei costi operativi ricorrenti, con ingenti danni all’ambiente e impatti economico-finanziari sulla Cartiera tali da rendere il business non più sostenibile: da qui la decisione che porterà al licenziamento dei 163 dipendenti. Con ricadute anche su quelli dell’ indotto per un totale di 300 persone nel baratro.
L’azienda – nel comunicato – sottolinea come abbia messo in atto tutte le misure necessarie per rispettare i più alti standard ambientali e offerto in ogni passaggio la massima collaborazione con le autorità per soddisfare tutte le richieste utili a una rapida ripartenza”.