Quattro giorni all’alba. L’appuntamento con la gara più im-portante della storia del Frosinone calcio si avvicina.
Che non sia una settimana normale è evidente. In città si respira quell’aria un po’ cosi, tra la consapevolezza di partire da una posizione, comunque, di vantaggio e l’ansia per quella che è una vera e propria finale. Si va verso un tutto esaurito per un appuntamento, quello con l’Udinese, che potrebbe essere storico.
Mercoledì pomeriggio dalle 15 la fase di prelazione per gli abbonati, fino alle 19 di giovedì. Da venerdì alle 10, se resterà qualche tagliando, scatterà la vednita libera.
Arrivare a giocarsela all’ultima giornata era uno de-gli obiettivi dichiarati.
Dopo un inverno nero i ciociari sono rinati come un fiore che sboccia a primavera.
E i numeri dicono che nelle ultime sette gare, tolta la partita con l’Inter, Di Francesco è riuscito a raddrizzare una barca che prendeva acqua, o meglio, gol da tutte le parti.
In ben 5 occasioni, infatti, i ciociari hanno tenuto la porta inviolata, con Bologna, Torino, Salernitana, Empoli e Monza. E i punti sono, di conseguenza, arrivati.
Se è vero che il cammino salvezza si è costruito allo Stir-pe, allora manca davvero un ultimo passo, un ultimo centimetro.
È altrettanto vero, però, che l’Udinese ha fatto più punti fuori casa che tra le mura amiche. 20 in esterna contro i 14 a domicilio.
E in trasferta i bianconeri hanno battuto Lazio, Juve e Mi-lan, oltre al Lecce.
Al di là dei numeri il Frosinone da Genova in poi ha dimo-strato di aver trovato la quadra giusta. E allora domenica servirà, più che mai, l’apporto di Cheddira, giunto a sette reti, quello di un Harroui ritrovato. Serviranno le magie di Soulè.
Un punto. Un piccolo punto per quella che sarebbe l’impresa più grande.