Roma – Stellantis, il futuro di Cassino: «Tre modelli e forse l’ibrido»

Stelvio e Giulia più un modello X, del quale si sa nulla, solo che verrà prodotto a Cassino.
Jean Philippe Imparato, il grande capo Stellantis nell’area europea, al tavolo ministeriale ha illustrato quelli che saranno i piani futuri per Cassino. Come detto non ci sono scossoni, non cambia la mission dello stabilimento, che resta un polo del lusso e delle auto di alta gamma, ma il tiro viene notevolmente aggiustato.
Che le nuove Stelvio e Giulia elettriche, realizzate sulla piattaforma STLA Large, vedranno la luce nel 2025 e nel 2026 era fatto noto, che ci sarà un terzo modello top di gamma no. Non si sa quale sia, ma esso vedrà la luce con tutta probabilità nel 2027. Tutti questi modelli vedranno l’utilizzo delle nuovissime tecnologie “Brain” e “Cockpit”, che vedranno la loro anteprima mondiale proprio a Cassino e che renderanno le auto non solo un mezzo di locomozione, ma un pacchetto di opportunità a disposizione del cliente, tra applicazioni e servizi.
Il passaggio forse più importante però è la valutazione che Stellantis sta facendo sulla possibilità di non far passare i due modelli Alfa Romeo esclusivamente all’elettrico. “Stiamo valutando – ha affermato Imparato – la possibilità di realizzare le Giulia e Stelvio con motorizzazione ibrida, con l’obiettivo di triplicare la produzione”. Non si tratta certo di tornare a produrre la Giulietta che era un’auto alla portata di tutti, ma si forniscono nuove possibilità ad una clientela ancora troppo impaurita dalla transizione all’elettrico. A tutto ciò c’è da aggiungere il Grecale, che continua ad essere prodotto, anche se su Maserati la valutazione sarà successiva.
Imparato ha poi parlato degli investimenti del gruppo per il solo 2025 in Italia: 2 miliardi in produzione e sviluppo, più sei miliardi di acquisti da fornitori italiani. “Ogni stabilimento ha un piano investimenti che arriva fino al 2032”, ha ricordato il manager. In finale, come ha affermato lo stesso Imparato, Stellantis continua ad investire in Italia, mettendo al centro l’occupazione e gli stabilimenti e tutelando il made in Italy.
Soddisfatto il Ministro Urso, che ha sottolineato come il tavolo odierno segni una svolta. Il governo da parte sua ha messo un miliardo sul fondo automotive ed il piano, secondo il Ministro, risponde a quelle che erano le richieste avanzate dal governo italiano.