Lunedì secondo round: l’unico che ha risposto finora è Marco Vaccaro, il sindacalista di Morolo arrestato nell’ambito della maxi operazione contro il caporalato messa a segno dalla squadra mobile di Latina e dallo Sco della Polizia, il servizio centrale operativo. Il ciociaro ha respinto ogni accusa, dicendo di non fare parte del gruppo, di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda.
Luigi Battista invece, che ha avuto dei problemi di salute, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma lunedì mattina si ricomincia: riprenderanno gli interrogatori anche degli altri arrestati nell’ambito dell’indagine cominciata due anni fa, nella quale gli investigatori ipotizzano l’esistenza di una organizzazione criminale per lo sfruttamento del lavoro. Le vittime sarebbero almeno 500 braccianti stranieri, impiegati nei campi per 12 ore al giorno con paghe misere.
Il gip che ha firmato le ordinanze è Gaetano Negro: sarà lui in mattinata lunedì a porre le proprie domande ai tre finiti agli arresti domiciliari, che avranno modo di dare la propria versione dei fatti, ed eventualmente di respingere le accuse.
Il giudice deve esprimersi anche sulle richieste di attenuazione delle misure avanzate dagli arrestati: L’avvocato Giampiero Vellucci, che assiste Vaccaro, ha chiesto la revoca dell’arresto e – in attesa delle decisione, gli arresti domiciliari.