ROMA – 21 MAR – Bar, ristoranti, società e denaro contante: beni riconducibili, secondo le accuse a pericolosi esponenti ritenuti organici a cosche di ‘ndrangheta e ad appartenenti alla famiglia dei Casamonica, e che ora sono stati confiscati dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. E l’attività tocca anche la Ciociaria, in particolare Sora.
L’operazione è stata denominata “All’ombra del Cupolone”. Nella città volsca gli inquirenti hanno confiscato una delle 21 società individuate: le altre sono a Roma, Milano, Avellino, Caserta e Benevento.
Ma da oggi sono nella disponibilità dello Stato anche dieci unità immobiliari tra Ardea, Roma e la Calabria: e poi 25 complessi aziendali, 24 veicoli, 68 rapporti creditizi per un complessivo saldo attivo di 424.159,13 euro; una polizza pegno relativa a preziosi tra cui tre orologi Rolex.
I beni erano già stati sequestrati nel corso di un’importante operazione degli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma avvenuta a maggio di due anni fa.
La maxi confisca è stata portata a termine anche in qeusto caso dai poliziotti della Divisione Anticrimine di Roma in esecuzione ai decreti emessi dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma.
E’ stata disposta la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per anni 5, nei confronti di Francesco Filippone, figlio del più noto Rocco Santo, capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta legata ai Piromalli, arrestato con Giuseppe Graviano e Salvatore Casamonica dalla procura di Reggio Calabria nell’indagine sulla «’ndrangheta stragista».
Le indagini patrimoniali sono partite nel 2015. Gli inquirenti hanno ricostruito i rapporti a Roma tra Filippone ed esponenti della camorra e della malavita locale fin dagli anni Novanta.
Tra i beni confiscati anche dei bar e ristoranti in zona vaticano, una trattoria a Trastevere ed anche una palestra ed un’attività di vendita di calzature a Ciampino.