ROMA – 17 APR – Il Consiglio regionale del Lazio ha eletto Mauro Buschini presidente dell’assemblea. Succede a Daniele Leodori, dimessosi la settimana scorsa. A presiedere i lavori durante le operazioni di voto si sono avvicendati i due vicepresidenti Giuseppe Emanuele Cangemi (Gruppo Misto) e Devid Porrello (M5s). L’aula in apertura dei lavori su invito di Cangemi ha osservato un minuto di silenzio per ricordare il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro ucciso a Cagnano Varano.
L’elezione di Buschini è arrivata al quarto scrutinio, con 26 voti, quando la maggioranza richiesta era proprio di 26 consiglieri (dal terzo scrutinio è necessaria la maggioranza dei componenti). Trentasei i consiglieri presenti, compreso il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, 9 preferenze sono andate a Devid Porrello, una scheda nulla.
“Care colleghe e cari colleghi, poco fa ho deciso di scrivere qualche appunto, sapendo che l’emozione avrebbe avuto sicuramente la meglio e iniziando a scrivere ero partito, come negli ultimi sei anni, dal ‘grazie presidente….’ Poi ho realizzato…. E ho cambiato con ‘grazie care colleghe e cari colleghi, per il grande onore, per la fiducia che mi avete riconosciuto’”. Così ha iniziato Buschini il suo discorso di insediamento.
“Sono consapevole – ha proseguito il neopresidente – della responsabilità e del significato politico ed istituzionale, che onorerò con tutto me stesso”.
In merito al futuro lavoro, Buschini ha dichiarato che sarà “un presidente garante, arbitro assoluto, imparziale nell’organizzazione e nella gestione di quest’aula, facendo del dialogo, del rispetto delle posizioni altrui, del confronto tra idee differenti, la via maestra. Sarò primo tifoso dell’istituzione Regione perché questo luogo possa dare voce sempre più a chi non ce l’ha, attraverso un legame sempre più forte con le nostre comunità”.
Buschini ha poi ringraziato Zingaretti, per il percorso di cambiamento intrapreso in questi anni, che ha trasformato questa regione, e ha poi indirizzato al presidente e alla giunta l’augurio “di proseguire con questa grande collaborazione e comunità d’intenti”.
“Anche il Consiglio è cambiato – ha dichiarato Buschini – centrando obiettivi legislativi e finanziari straordinari, impensabili anni fa, riuscendo molto spesso ad essere un punto di riferimento nazionale per altre assemblee legislative. Per questo voglio ringraziare, senza alcuna retorica, il presidente uscente, Daniele Leodori e un grande in bocca al lupo per la prestigiosa funzione che svolgerà”. Buschini ha rivolto un grazie anche al personale del Consiglio, “alla loro professionalità e competenza, che mi colpì appena entrato a far parte di questa assemblea e senza le quali tante cose non avremmo potuto realizzarle”, e “alle colleghe e ai colleghi del gruppo del Pd che ho avuto l’onore di presiedere in questo anno e da cui ho avuto sostegno, confronto leale e che molto mi hanno insegnato”.
“Viviamo una società – ha proseguito Buschini – che viaggia ad una velocità straordinaria e con essa le trasformazioni, le opportunità e la nascita di problemi nuovi ai quali spesso non siamo arrivati preparati. Permangono disuguaglianze alle quali le Istituzioni, in primis quest’Aula, possono e debbono dare risposte, perché questa sia sempre più la regione dei diritti, delle opportunità e del merito. Una regione che deve essere motore per il Paese, all’interno di una casa comune che si chiama Unione europea che noi, per primi, possiamo e dobbiamo cambiare, anzi direi ristrutturare mettendo al centro il ruolo, i bisogni delle persone e delle comunità. Siano le Istituzioni, con la loro forza ed il loro prestigio, il riferimento al quale rivolga lo sguardo pieno di entusiasmo un giovane che vuole affermarsi con il proprio talento, un operaio che teme per il suo lavoro, una mamma che si preoccupa per la sua famiglia. Insieme possiamo continuare questo lavoro”.
Buschini ha concluso il suo discorso rivolgendo un pensiero alla propria famiglia e “alle tante persone che hanno attraversato la mia vita personale e politica, che spesso si intrecciano in maniera inscindibile”.