PIEDIMONTE S.G. – 18 APR – I carabinieri lo avevano capito subito che la morte del piccolo Gabriel nascondeva una verità agghiacciante. Qualcosa di diverso dall’investimento di un’auto pirata che aveva raccontato la madre, una versione a cui gli uomini del Colonnello Cagnazzo e del capitano Mastromanno non hanno creduto neanche per un momento. Gabriel, due anni, è stato ammazzato da chi avrebbe dovuto proteggerlo oltre ogni limite, strangolato dalla madre che non sopportava quella sua richiesta di tornare dalla nonna.
E’ quanto avrebbe raccontato la stessa giovane, Donatella Di Bona di 28 anni, durante l’interrogatorio fiume al termine del quale è crollata. Erano le 4:20 quando il muro eretto dalla donna è venuto giù: quella dell’investimento era una messinscena, così come lo era stato il secondo tentativo di nascondere l’omicidio, sostenendo che ad investire il bimbo era stata lei con una manovra sbagliata. Il sopralluogo a cui la donna era stata fatta partecipare e le evidenze raccolte in prima persona dal comandante provinciale non potevano essere smentite, così come quei graffi sul collo della donna, che portano alla tremenda ricostruzione di una creatura di poco più di due anni che ha provato a difendersi con le unghie dallo strangolamento.
La donna ha ammesso di aver strangolato il piccolo durante una passeggiata nei pressi della propria abitazione, colta da un raptus dovuto alla semplice richiesta del piccolo di tornare a casa dalla nonna. La Di Bona ha ammesso di aver stretto il collo del figlioletto e di avergli chiuso la bocca per farlo smettere di piangere. Il piccolo invece ha smesso di respirare ed allora in quel momento la donna, compreso quello che aveva fatto, ha tentato la messinscena. Ha raggiunto il luogo del presunto investimento ed avrebbe iniziato ad urlare “Me l’hanno ammazzato”. I sanitari del 118 arrivati sul posto anche con una eliambulanza hanno tentato per un’ora di rianimare il piccolo, ma non c’è stato nulla da fare.
Il corpo del piccolo Gabriel è ora nell’obitorio del Santa Scolastica dove nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia, l’esame dovrà dire quali siano state le cause della morte, confermando o aggiungendo qualcosa alla confessione della madre. Le indagini intanto proseguono anche per scavare negli ultimi giorni della donna, per cercare conferme a quelle voci secondo le quali Donatella Di Bona stava attraversando un periodo difficile e capire se ci sia una correlazione con il tragico epilogo di mercoledì pomeriggio.