FROSINONE – 30 GIU – Inizieranno nella mattinata di lunedì i sopralluoghi e le verifiche di Squadra Mobile e Carabinieri Forestali per dare una risposta definitiva a quanto accaduto una settimana fa all’interno della Mecoris di Frosinone. Le indagini, coordinate dalla dottoressa Ricca, ora puntano dritte sullo scoprire il perché sia scoppiato quell’incendio che continua a tenere col fiato sospeso i cittadini di Frosinone. Ci sono voluti cinque giorni pieni di lavoro da parte dei vigili del Fuoco per completare le operazioni di spegnimento e smussamento dei rifiuti inceneriti.
Un lavoro lungo perché le temperature roventi hanno fatto sì che i piccoli focolai riprendessero non appena venivano spostati. Ma il lavoro dei vigili del fuoco non finisce qui: sarà il nucleo specializzato dei pompieri a definire la scena dell’incendio, con l’obiettivo di risalire ai segni del fuoco. Al loro fianco ci saranno polizia e carabinieri, che andranno alla ricerca di eventuali inneschi raccogliendo ogni tipo di traccia. Una prima ipotesi parlava di un cortocircuito di un carrello elevatore.
Ma non ci sono solo le cause dell’incendio in ballo. Le indagini mireranno a scoprire anche cosa sia andato bruciato e soprattutto la regolarità dello stoccaggio dei rifiuti. La prima ipotesi parla di carta, tessuti e plastiche in piccola parte: anche qui ogni chiarimento verrà fuori dalle indagini. Chiarimenti che non avranno solo un aspetto penale, ma soprattutto ambientale: l’incendio alla Mecoris ha creato una vera e propria sollevazione popolare sulle tematiche ambientali ed è per questo che i cittadini in primis vogliono la verità.