SABAUDIA – 27 AGO – A poco più di due mesi dal tentato incendio nella sede del parco nazionale del Circeo a Sabaudia, le indagini hanno dato una prima importante risposta. I carabinieri del Ris di Roma, chiamati in causa dalle indagini dei colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina, hanno infatti isolato una prima traccia da cui risalire a chi quella notte era andato lì per compiere un attentato contro l’ente parco.
Il mattino dopo il tentato incendio i dipendenti dell’ente parco hanno trovato sul posto tre taniche che, secondo i carabinieri, i malviventi avevano lasciato lì nella fretta di abbandonare il luogo, dopo aver cosparso il liquido infiammabile sul perimetro dell’edificio che si trova in Via Carlo Alberto. Subito dopo, con il sopralluogo dei carabinieri nell’area intorno gli uffici, venne trovato anche un plico minatorio indirizzato al comandante dei carabinieri forestali della stazione Parco del Circeo.
E’ da quegli elementi sequestrati che gli specialisti del Ris sono riusciti ad estrapolare alcune impronte digitali che possono ora essere confrontate, oltre ad un profilo biologico da cui tentare di risalire al DNA di chi quella notte si trovava a Sabaudia per realizzare l’atto intimidatorio. Le indagini dei carabinieri ora proseguono per dare un volto ed un nome a quelle impronte.