ROMA – 29 AGO – Spesso il fattore tempo è determinante per affrontare ed arginare la malattia. Una diagnosi precoce consente di migliorare il processo di cura del paziente, soprattutto se la diagnosi può avvenire nei primi giorni di vita. E’ il caso della sma, l’atrofia muscolare spinale, che nel Lazio sarà diagnosticabile con un test gratuito che permetterà di sapere da subito se si è affetti dalla grave malattia neuromuscolare che rappresenta la prima causa genetica di mortalità infantile.
Parte infatti lo screening neonatale nel Lazio, prima regione in Italia a dotarsi di questo esame. Si stima che saranno 140 mila i bambini che effettueranno il test genetico in due anni, già a partire dal prossimo settembre.
Ad annunciarlo è l’assessore alla sanità l’Integrazione Sociosanitaria Alessio D’Amato che evidenzia come questo rappresenti un segnale forte che parte dal lazio, regione che fino a poche settimane fa ha vissuto il commissariamento della gestione della sanità, pur nonostante ha continuato a investire e a credere in un modello sanitario all’avanguardia, esempio per l’intero Paese di cui – dice D’Amato – oggi “siamo profondamente orgogliosi”.
Un grande risultato che è stato raggiunto grazie ad una visione d’insieme, ad una collaborazione politica, medica ma anche del mondo dell’associazionismo.
La diagnosi precoce della sma che si manifesta – con varie forme ed entità entro i primi 18 mesi di vita – è fondamentale per migliorare il processo di cura del piccolo paziente. Una presa in carico tempestiva permette di poter cambiare radicalmente l’evoluzione della malattia stessa.
Il progetto pilota è coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e realizzato in collaborazione con i centri dello screening neonatale dell’intera Regione Lazio.