FERENTINO – 24 SET – L’accordo è stato raggiunto a tarda notte dopo una trattativa definita lunga ed estenuante.
Sindacati, curatela fallimentare e S.P.L. (Special Product’s Line) hanno trovato l’intesa che salva 40 posti di lavoro alla Biomedica Foscama di Ferentino, dieci in più di quelli previsti inizialmente.
Cosa prevede l’accordo? il reintegro graduale dei 40 lavoratori (i primi 10 ad Ottobre), secondo un piano industriale dettagliato, mentre il resto del bacino, 32 persone, verrà collocato in Naspi, in disoccupazione, con la possibilità di tornare a collaborare in base a necessità organizzative e produttive
Soddisfatti Ugl e Cisl che nelle settimane scorse avevano avuti attriti con la proprietà acquirente.
Per Enzo Valente, Segretario Generale UGL Frosinone, alla fine “ha prevalso buon senso da parti di tutti e i lavoratori hanno ottenuto le giuste risposte alle loro preoccupazioni. Ora davanti a noi c’è una grande sfida: rilanciare l’industria farmaceutica anche alla luce del saccheggio che lo stabilimento ha subito dalla precedente gestione».
«Questo – sottolinea Antonella Valeriani Segretaria Provinciale Femca Cisl – è un buon accordo che fa ripartire la produzione industriale, l’azienda ha fretta di ricominciare, gli impianti sono fermi da tempo e occorrono vari step per riattivarli. Da parte delle organizzazioni sindacali ci sarà la giusta attenzione affinché tutto vada nel migliore dei modi”.
Grande soddisfazione per l’accordo anche da parte di Sandro Chiarlitti, Filctem Cigl, che sottolinea come ci sia stato «un sacrificio su una parte di salario per far aumentare il numero degli occupati riassorbiti, da 30 a 40». Dalla Cigl non manca una stoccata a quei sindacati (il riferimento sembra diretto a Cisl ed UGl anche se non vengono nominati direttamente) «che – dice Chiarlitti – hanno avuto più a cuore le vertenze personali che collettive. E’evidente- aggiunge – che qualcuno ha avuto bisogno di una ripetizione sulle procedute concorsuali e sul recupero del Tfr».
Per Mauro Piscitelli della Uiltec «si è riusciti a mettere il sito in mani sicure grazie al lavoro della Cutratela e dei sindacati dopo la distruzione che era stata fatta ai danni di un sito storico come la Biomedica. Ora – chiosa – bisogna realizzare velocemente la ripresa mettendo lo stabilimento nelle condizioni per essere un officina produttiva che possa stare sul mercato».
Il pensiero dei sindacati è rivolto ai 32 dipendenti che, ad ora, restano fuori: le organizzazioni promettono vicinanza contando anche sulla capacità dell’azienda che in un altro sito, quello di Anagni, ha aumentando in maniera esponenziale il proprio personale.