SORA – 06 NOV – Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Sono le accuse a carico di due persone denunciate dai Finanzieri della Tenenza di Sora nell’ambito di altrettante operazioni in materia di tutela della spesa pubblica.
In un caso, le Fiamme Gialle sorane, nel corso di un controllo nei confronti di una ditta che si occupa di somministrazione di bevande e alimenti in forma itinerante, ma di fatto trasformata in sede fissa, hanno rilevato la presenza di un quarantacinquenne, originario del sorano e padre del titolare dell’impresa, intento al confezionamento e alla vendita dei prodotti alimentari.
Secondo le ipotesi dei finanzieri, corroborate dai vari sopralluoghi presso l’attività commerciale, la presenza del 45enne era abituale nell’attività di vendita dei generi alimentari: peccato che – sostengono i finanzieri – l’uomo percepisse il reddito di cittadinanza da giugno 2019, per un importo complessivo di 3.000 euro, la cui erogazione da parte dell’ente di previdenza era avvenuta – secondo quanto ricostruito dai finanzieri – in conseguenza della presentazione di false dichiarazioni sulla propria posizione lavorativa.
Nell’altro caso, i finanzieri della città volsca, nel corso di un controllo nei confronti di un venditore ambulante di frutta – un trentenne originario di Pofi – hanno rilevato l’omessa installazione del misuratore fiscale e la mancata emissione dello scontrino fiscale a fronte di una vendita di prodotti, nonché l’esercizio dell’attività commerciale in assenza di autorizzazione amministrativa, con conseguente sequestro amministrativo dei prodotti in vendita.
Gli approfondimenti sulla posizione reddituale del commerciante, peraltro titolare di partita I.V.A. ma inadempiente all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni fiscali, consentiva di rilevare vari precedenti di natura fiscale per mancata emissione dello scontrino fiscale, nonché di accertare l’avvenuta percezione, a partire dal mese di ottobre, del reddito di cittadinanza per un importo di 800 euro.
I due soggetti sono stati denunciati alla Procura di Cassino per l’indebita percezione del beneficio, avendo fornito in sede di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo dichiarazioni false o attestanti cose non vere.
Specifiche segnalazioni, inoltre, sono state inviate alla sede I.N.P.S. di Frosinone per la decadenza del beneficio e la successiva attività di recupero delle somme di denaro indebitamente percepite.