CASSINO – 09 NOV – Ha tenuto una conferenza stampa per spiegare alla stampa la sua verità e quella dei suoi assistiti in merito al delitto di Serena Mollicone.
Il criminologo Carmelo Lavorino, consulente della famiglia Mottola, ha detto che «l’arma del delitto non è la porta” della caserma dei carabinieri. L’impianto accusatorio è molto
imperfetto. L’informativa dei Carabinieri ha il vizio di voler dimostrare
l’intuizione iniziale».
Per Francesco Germani, l’avvocato difensore della famiglia Mottola “La prova della completa innocenza della famiglia è scritta nelle carte processuali”
Mercoledì 13 novembre il Gup del Tribunale di Cassino deciderà sul rinvio a giudizio delle cinque persone indagate. Franco Mottola, la moglie Anna ed il figlio Marco ed il luogotenente Vincenzo Quatrale, accusati di concorso nell’omicidio della studentessa di Arce. E per il solo Quatrale anche c’è anche l’accusa di l’istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Per l’appuntato Francesco Suprano c’è l’accusa di favoreggiamento.