Ambientalisti contro l’azienda, sindacati contro gli ambientalisti, a sostegno della società, che intanto preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito. È la situazione, per alcuni versi paradossale, che riguarda la Saxa gres di Anagni, il gruppo che ha rilevato lo stabilimento ex Marazzi prima, ex ideal Standard a Roccasecca poi. I problemi riguardano lo stabilimento del nord della Ciociaria, con alcune associazioni ambientaliste che hanno presentato un ricorso al tar. Vogliono opporsi al parere favorevole espresso dalla Direzione delle Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, alla valutazione di impatto ambientale riguardante il progetto della Saxa Gres, autorizzando la produzione industriale di piastrelle ottenute miscelando nella ceramica anche ceneri provenienti dall’inceneritore di San Vittore del Lazio. È la famosa circular economy, che riesce a generare nuovi prodotti dai rifiuti.
Le associazioni di Anagni e Colleferro : Anagni Viva, Re.Tu.Va.Sa, Comitato Residenti di Colleferro, con il sostegno dell’ Associazione Diritto alla Salute e del Comitato Osteria della Fontana, si oppongono a questa decisione regionale, sostenendo che ci sarebbero rischi per l’ambiente e per la salute.
Appresa la notizia del ricorso, i sindacati si sono mobilitati, a sostegno dell’azienda e contro gli ambientalisti.
Sandro Chiarlitti – segretario della Filctem Cgil – contesta anzitutto il metodo con cui le associazioni vogliono impedire la realizzazione del progetto: Cgil, Cisl E Uil annunciano che andranno a manifestare sotto la sede di una delle associazioni, Anagni Viva, per chiedere di confrontarsi sul merito delle questione. Per Chiarlitti è “evidente il tentativo di distorcere al realtà gettando ombre su un progetto di un’azienda che ha risollevato due fabbriche in Ciociaria” e che mercoledì, ad Anagni, riceverà anche la visita del prefetto Portelli.