FROSINONE – 19 OTT – L’Istat sonda lo stato di salute della nostra penisola. Nel report Istisan sulla mortalità in Italia i dati che ne vengono fuori – relativi al 2016 – raccontano di una provincia, quella ciociara, dove l’incidenza dei decessi per tumori è nella media, in alcuni casi molto sotto la media nazionale. Si impenna invece per alcune patologie tumorali. Parliamo del cancro all’encefalo che colpisce indistintamente uomini e donne, ed il tumore maligno dello stomaco che colpisce maggiormente il sesso maschile. Ma, come ci ha spiegato Giancarlo Pizzutelli Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Frosinone, nel caso del tumore all’encefalo parliamo di patologie rarissime, con incidenze molto basse.
Ma non è questo l’unico aspetto evidente nel rapporto Istisan.
Per quanto riguarda le malattie infettive parassitarie la ciociaria è tra le migliori in Italia, così come per i decessi causati dall’aids.
Maglia nera a Latina per i tumori al colon retto. Stessa sorte tra frusinate e pontino per il tumore ai polmoni e ai bronchi.
Una buona notizia: si muore sempre meno di tumore al seno e all’utero e in questo la provincia di Frosinone fa registrare tra le migliori performance in Italia, insieme alla provincia di Latina. Ed il basso Lazio è unito nella sorte anche per il tumore alla prostata con una incidenza di mortalità superiore alla media nazionale. Così come per il diabete, che fa vittime indistintamente tra uomini e donne
Si muore tanto, troppo in ciociaria per malattie legate a disturbi del sistema circolatorio. Il frusinate condivide il record negativo con la Campania, parte della Padania alla foce del Po, e alcune zone della Sicilia.
Ultimo dato in cui spicca la provincia ciociara è quello relativo ai decessi per influenza. Ed in questo la maglia nera va alle donne ciociare. Ma anche per questo caso c’è una spiegazione e ce la fornisce il dottor Pizzutelli. Man mano che aumenta l’età cresce il divario tra il numero di appartenenti al sesso maschile o femminile. Numeri alla mano. In provincia di Frosinone sono 23 gli uomini che hanno spento 100 candeline, 87 invece le donne. Quindi è più facile che, di fronte ad una situazione clinica già compromessa dal peso degli anni, a morire siano più donne che uomini, se non fosse altro che alla quarta età ci arriva – in media – un uomo e 4 donne.