CASSINO – 18 DIC – Alle 7:50 il primo lancio di agenzia: “FCA-PSA, raggiunto l’accordo per la fusione”. Poi a cascata gli estratti del lungo comunicato, sette pagine, in cui in maniera congiunta si annuncia la nascita del nuovo gruppo automobilistico, che sarà il quarto produttore di auto a livello globale. Ma il passaggio che interessa a tutti in Italia è qualche riga più avanti: “A regime dalla fusione deriveranno sinergie annuali stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti in conseguenza dell’operazione. Si prevede che le sinergie genereranno un flusso di cassa netto positivo già nel primo anno”.
Nessuno stabilimento chiuso quindi, risparmiando in ogni caso quasi quattro miliardi, con conti positivi già nel primo anno grazie alle sinergie che si instaureranno tra i due gruppi. Un grande gruppo che, come si legge nel comunicato, rappresenterà una garanzia di stabilità nell’intero panorama automobilistico mondiale: quasi nove milioni di vendite stimate in un anno, margini di guadagno tra i più elevati nei principali mercati, leadership nel nuovo panorama della mobilità sostenibile.
Quali saranno i risparmi principali: il 19% legato alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme, che verranno condivisi tra i due gruppi; un altro 40% dagli acquisti e il restante 20% da risparmi in altre aree. Per raggiungere questi risparmi, in ogni caso è previsto un costo da sostenersi una tantum, che sarà di poco al di sotto dei tre miliardi di euro. La fusione verrà perfezionata entro dodici mesi, ma i ben informati spingono per agosto come data plausibile.
Ai dipendenti, che saranno rappresentati all’interno del consiglio di amministrazione come deciso nella fusione, John Elkann ha inviato una lettera. Dopo le consuete parole di incoraggiamento, il presidente sottolinea: “C’è ancora molto da fare nei prossimi mesi e dovremo lavorare per portare a termine l’impegno sottoscritto. Siamo all’inizio di un percorso entusiasmante – conclude Elkann – i prossimi anni saranno cruciali per rimodellare il settore”.
“Questa è l’unione di due società con marchi incredibili e persone appassionate e competenti”. Questo il punto di vista di Mike Manley, a cui fa eco il grande capo di Peugeot e futuro CEO del nuovo gruppo: “Questa fusione rappresenta una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte nel settore attraverso il nostro impegno a guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità ecologica, sicura e sostenibile”. Soddisfazione è stata espressa da tutte le forze sindacali, ma anche dal ministro dell’Economia Gualtieri.
“Questa operazione – sottolinea Gualtieri – pone le basi per accelerare lo sviluppo e il passaggio verso modelli a basse emissioni, con importanti ricadute positive anche sul nostro Paese. Il Governo accoglie con favore questa alleanza e continuerà a monitorarne con attenzione l’impatto in termini di sviluppo, investimenti e occupazione”.