L’emergenza Coronavirus sta lasciando strascichi pesantissimi nel settore delle costruzioni.Nel Lazio è stata richiesta la cassa integrazione per più di 20 mila operai, su un totale di oltre 36mila iscritti alle Casse Edili, da parte di 3578 aziende. Situazione particolare difficile si registra a Latina. I numeri li fornisce la Filca Cisl di Roma e del Lazio.
Quello che sta emergendo- denunciano i segretari Capobianco e Turco – e’ un quadro devastante per l’economia e per i lavoratori. Gran parte del settore delle costruzioni è fermo a causa dell’emergenza Covid 19 mentre agli operai che stanno lavorando nei pochi cantieri attivi bisogna garantire la massima protezione, perché “sulla loro sicurezza non tollereremo- aggiungono- scorciatoie o distrazioni da parte delle imprese”. E i dati sono in continua evoluzione in negativo.
A Roma la situazione è delicata con il 60% dei cantieri fermi. Nelle ultime settimane i sindacati hanno ricevuto 2500 richieste di Cassa Integrazione, che coinvolgono circa 13mila lavoratori edili.
Situazione difficilissima anche nelle altre province.
In Ciociaria 380 sono state le imprese che hanno fatto domanda di cassa integrazione per 2300 lavoratori , nel pontino 332 per 3.617 lavoratori , a Viterbo 190 per 1.050 lavoratori, a Rieti 176 per 813 lavoratori.
Latina ha circa il 80% di lavoratori edili in cassa integrazione, Viterbo il 47%,Frosinone il 45% e Rieti il 36%. Un quadro terribile per l’edilizia e per il settore delle costruzioni, già colpiti da una crisi che non vede interruzioni dal 2008.
Per i lavoratori in cassa integrazione il sindacato chiede tempi brevissimi per l’erogazione delle somme. Fondamentale in questo senso – dicono dalla Filca Cisl – l’accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil con il sistema bancario Abi, che prevede l’anticipo degli importi di cassa integrazione. Ora – concludono – attendiamo l’elenco degli istituti di credito che si convenzioneranno, sperando che il sistema delle banche risponda compatto.