Una triste vicenda iniziata nel 2019 quando una 55enne di Sora, in gravi difficoltà economiche, si è rivolta al suo vicino di casa per chiedergli un prestito di denaro.
L’uomo, 50anni, dopo averle concesso quei soldi – secondo le accuse – ha iniziato a chiedere la restituzione della somma a condizioni differenti rispetto a quelle inizialmente pattuite.
Per la donna è iniziato un vero e proprio incubo. Il suo vicino – sempre secondo le accuse – ha cominciato a minacciarla e a intimidirla per ottenere il pagamento delle rate, applicando un tasso di interesse pari al 20% mensile.
Inoltre – sostengono gli inquirenti – l’ha anche minacciata di morte nel caso in cui la vittima avesse chiamato le forze dell’ordine.
La vittima, pur spaventata e disperata, ha trovato, però, il coraggio di rivolgersi alla Polizia per raccontare il suo dramma.
E’ stata avviata un’indagine coordinata dal sostituto Procuratore di Cassino, Roberto Bulgarini Nomi, e svolta dagli agenti della Squadra Mobile, diretti dal dottor Flavio Genovesi.
I poliziotti hanno potuto ricostruire i contorni di tutta la vicenda grazie ad una perquisizione a casa dell’indagato e alle intercettazioni telefoniche
Nell’abitazione dell’uomo sono state trovate diverse cambiali ed una serie di appunti sui quali erano annotati nomi e cifre. Sulla scorta delle intercettazioni effettuate la Polizia è arrivata ad ipotizzare un vero e proprio sistema di strozzinaggio da parte del 50enne ai danni di persone che versavano in gravi difficoltà economiche.
Nel corso delle attività sono state raccolte anche le dichiarazioni di un altro soggetto che – stando alle accuse – era rimasto a sua volta vittima di usura. Per il 50enne si sono aperte le porte del carcere di Cassino con le accuse di usura ed estorsione.
Dalle intercettazioni – sostiene ancora la Polizia – è emerso anche il ruolo della moglie del 50enne, ritenuta sua complice nell’attività illecita: è stata denunciata a sua volta per concorso nel reato di usura.