ROMA – 31 MAG – Controlli a tappeto in ogni provincia d’Italia da parte dei carabinieri che indagano sulle condizioni di lavoro dei riders, per lo più giovani che in motorino consegnano in tempi record cibo a domicilio.
I controlli, che hanno riguardato anche ciociaria e pontino, muovono da una indagine della procura della repubblica di Milano che vuole vederci chiaro sulla gestione del rapporto di lavoro da parte delle piattaforme virtuali di food delivery.
E così durante il fine settimana i Carabinieri del Comando Tutela Lavoro e di tutti i Comandi provinciali dell’Arma sul territorio nazionale hanno intervistato oltre mille “riders”.
Le attività dei militari si sono svolte su strada contestualmente in tutte le province ed hanno consentito di “fotografare”, attraverso la voce dei lavoratori e delle condizioni reali constatate sul territorio, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo della sicurezza che sanitario.
L’indagine è scaturita dopo una serie di denunce presentate proprio da alcuni giovani riders. Il sospetto che muove gli inquirenti è che ci siano gli estremi per parlare di caporalato, con lavoratori, a volte in attesa del permesso di soggiorno, costretti a cedere una parte del guadagno e ad accettare corse ed orari scomodi, pur di mantenersi un posto di lavoro. Uno scandalo che ha portato giovedì al commissariamento di Uber Italy srl, la filiale italiana del gruppo americano con la pesante accusa mossa dalla Procura milanese di caporalato.
Da quì si è deciso di intensificare i controlli e constatare le reali condizioni di lavoro dei migliaia di riders italiani.