Si era stabilito a casa di un suo parente, a Castro dei Volsci, ma i finanzieri della Tenenza di Arce sono riusciti a trovarlo e ad arrestarlo. A finire in manette un 67enne originario di Pofi, ma residente da tempo al nord, in provincia di Torino. L’uomo era ricercato da alcuni giorni, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Milano.
Il suo nome è tra i quattordici accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, traffico illecito di rifiuti radioattivi, intestazione fittizian di beni ed autoriciclaggio. Le accuse sono tutte scaturite da una indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Legnano, che oltre ad emettere i provvedimenti restrittivi ha anche sequestrato beni per un valore pari a circa quindici milioni di euro. A coordinare le indagini la Dda di Milano.
Il tutto è partito nel 2011 da una verifica fiscale nei confronti di una società di Legnano che operava nell’ambito dello smaltimento di materiali ferrosi. La merce movimentata, circa 74.000 tonnellate, è risultata in gran parte inesistente e falsamente documentata con formulari, documenti di trasporto e pesate, come accertato con video riprese effettuate all’ingresso ed all’interno del principale centro di raccolta dei rottami. Qui i camion, secondo le accuse, arrivavano fingendo di scaricare materiale ma di fatto erano vuoti. Mentre, i rottami ferrosi realmente movimentati sono risultati senza tracciabilità, nascondendo di proposito il produttore, con la reale compravendita che sarebbe stata effettuata in “nero”. L’operazione ha riguardato 42 società e ditte individuali dislocate in tutta Italia, tra cui anche quella dell’uomo di origine ciociara, che hanno generato fatture inesistenti per oltre 56 milioni di euro.
Il 67enne si trova ora all’interno del carcere di Frosinone dove nelle prossime ore verrà interrogato dal Magistrato.