Situazione stazionaria nel Lazio. I numeri del bollettino regionale di venerdì sono gli stessi del giorno precedente: 11 nuovi casi e tra questi un positivo da covid anche in ciociaria. Unica differenza: il pontino che nell’ultimo report è fermo a quota zero contagi.
Tra i casi accertati nelle ultime ore anche una 65enne di San Giovanni Incarico risultata positiva ad un dei geni che compongono il virus ed oggi ricoverata nel reparto di Malattie infettive dello Spaziani di Frosinone.
E’ partita l’indagine epidemiologica tra i suoi ultimi contatti. Intanto la famiglia della donna sarà sottoposta al test sierologico per avere un quadro completo della situazione.
La provincia di Frosinone è l’unica nel Lazio in cui si registrano nuovi contagi, tutti concentrati oggi tra Roma e l’hinterland.
7 a Roma città, tra cui un caso positivo di un bimbo di 10 mesi rientrato dal Pakistan, e di due uomini appena rientrati dal Bangladesh. Per questo l’assessore regionale alla sanità ha contattato le autorità bengalesi per predisporre la quarantena, su base volontaria, per chiunque provenga dal Paese asiatico.
Si sta lavorando anche sul centro estivo e sul ristorante della Casilina, dopo che una ragazzina di 14 anni e il fratello di 5 sono stati trovati positivi. I genitori sono risultati negativi, ora tamponi agli altri bambini del centro estivo, a familiari, compagni di scuola della ragazzina che hanno partecipato alla cena di classe, dipendenti e clienti del ristorante.
Nella Asl Roma 6 quella che serve la zona dei Castelli romani, Anzio ed Ardea dei due casi odierni uno riguarda una donna dipendente amministrativa.
Mentre dopo il boom di contagi delle scorse settimane accertati al San Raffaele Pisana di Roma, la struttura è stata completamente svuotata per procedere alla sanificazione.
I numeri secondo l’assessore D’Amato sono buoni, nel senso che il trend letto in un medio periodo, suggerisce che la situazione è sotto controllo. Per quanto escano quotidianamente nuovi casi da covid, questi vengono subito ben gestiti dalle Asl di riferimento, per evitare la diffusione del contagio. Ed è questo , secondo D’Amato, l’approccio migliore e soprattutto l’unico possibile per scongiurare che il virus torni velocemente a far paura.