Con il caldo sono tornati i roghi. Il primo vero incendio dell’estate 2020 sul territorio del sud-pontino ha “incenerito” 20 ettari di vegetazione, tra macchia e mediterranea e bosco, in località Monte Dragone, nel territorio del comune di Gaeta. Si sono protratte per l’intera notte e sono terminate alle prime luci dell’alba le difficili operazioni di spegnimento del rogo che ha interessato una zona di valenza archeologica per la presenza ancora di antichissime cisterne romane.
Vi hanno partecipato a terra i Vigili del Fuoco e i volontari della protezione civile “La Fenice” di Gaeta e dal cielo due canadair dei Vigili e altrettanti elicotteri della Regione Lazio ma circoscrivere le fiamme non è stato facile in quanto la zona è decisamente impervia. Le ore di lavoro notturne non sono bastate e solo in mattinata due elicotteri hanno terminato le operazioni di spegnimento.
Per gli esperti ci sono pochi dubbi sul fatto che si tratti di un rogo di matrice dolosa. E questo è quello che preoccupa: l’estate 2019 aveva fatto segnare un calo nel numero di incendi boschivi rispetto all’anno precedente. La speranza è che nel 2020 continui questa tendenza e che la mano dell’uomo non distrugga preziosi ettari di vegetazione.